AZEGLIO VICINI. UNA VITA IN AZZURRO (Italian Edition) by GIANLUCA VICINI & INES CROSARA

AZEGLIO VICINI. UNA VITA IN AZZURRO (Italian Edition) by GIANLUCA VICINI & INES CROSARA

autore:GIANLUCA VICINI & INES CROSARA [VICINI, GIANLUCA]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Trovaci sempre su: Marapcana.today
pubblicato: 2017-04-05T22:00:00+00:00


In azione durante il ritiro premondiale di Coverciano

Poi il ritorno a Cesenatico.

“Figli e amici non ci avevano accennato nulla, ma quando arrivammo a Cesenatico il mare non era più blu, sembrava un pentolone di fagioli che sbolliva, marrone e denso: la mucillagine. Mi spiegarono che per un fenomeno di eutrofizzazione le alghe erano andate in putrefazione; anche se non pericolose per la salute davano uno spettacolo irreale e desolante. Per tranquillizzare i villeggianti il mio amico Primo Grassi, già sindaco di Cesenatico ed allora presidente dell’Azienda di Soggiorno, si fece ritrarre da giornali e televisioni mentre beveva un bicchiere di acqua di quel mare per dimostrare che non era tossica. Però era un grosso dispiacere, amplificato dal ricordo della bellezza di Rio”.

Ma non vi sono dubbi: la vacanza prosegue a Cesenatico.

“Essere diventato C.T. della nazionale non ha cambiato le abitudini della famiglia. La base di ogni nostra estate era - ed è - la casa davanti al mare di Cesenatico. In spiaggia, lo stesso ombrellone al Bagno Adriatico da oltre cinquant’anni e gli stessi amici: Piero e Saura, Corrado e Silvana, Armando e la Bibi, Romolo e Anna. E qualcuno che ora non c’è più… come Roberto e Valeriano. Con tutti loro, una volta all’anno, organizzavamo una serata originale in cui ci trovavamo a casa per una cena in cui erano gli uomini a cucinare. Dalla spesa in pescheria o dal fruttivendolo, fino al servire i piatti in tavola, le mogli dovevano solo farsi compagnia. La mia specialità era… la macedonia di frutta! I piatti più complicati li lasciavo agli altri, ma anche fare una macedonia fatta bene non è per niente facile”.

A metà settembre prende il via l’ultimo anno di avvicinamento al mondiale, un inizio davvero… “in casa”.

“Il 20 settembre 1989 la partita con la Bulgaria la giochiamo a Cesena. La Federazione con la A.C. Cesena organizzò le cose alla grande, sapendo anche come io fossi affezionato sia alla città che alla squadra bianconera, gestita da tanti anni – e per tanti ancora - dalla famiglia Manuzzi e poi dai Lugaresi, cui sono legato da un’amicizia eterna. I tifosi risposero con entusiasmo e grandi striscioni. Ne ricordo uno con la scritta “Grazie Azeglio”, forse l’unico che abbia mai visto dedicato a me personalmente. Un fotografo di Cesena immortalò quello spicchio di tribuna e quella gigantografia la conservo appesa al muro della casa di Cesenatico. Fui lusingato e commosso per l’accoglienza della “mia gente”. Arrivò a Cesena anche il presidente Matarrese con la famiglia, certo di trovare un’atmosfera affettuosa. E la squadra ricambiò l’accoglienza con un sonante 4-0”.

Dopo gli Europei in Germania, nell’arco di un anno e mezzo la nazionale disputa tredici amichevoli, con un bilancio di sette vittorie, quattro pareggi e due sconfitte.

“Erano risultati buoni visto il valore degli avversari. Però dopo Cesena perdemmo con il Brasile. Non è stata una buona partita, era mancato il bel gioco da entrambe le parti, ma loro avevano saputo sfruttare una punizione a metà del secondo tempo. Del resto la Selecao si



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